Bonus da 150 euro per i cittadini che soddisfano criteri reddituali: parte della platea che ha diritto all’aiuto ha già ricevuto il beneficio
L’inflazione continua a salire anche se secondo gli ultimi dati è in rallentamento. Ciò che però interessa a tantissime famiglie è che la percentuale resta alta a fronte degli stipendi troppo bassi. Per tale motivo con il decreto Aiuti ter il governo aveva introdotto il contributo a favore dei nuclei che hanno una soglia Isee che non supera il limite stabilito dalla legge.
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L’Inps ha in calendario per settembre l’erogazione della tranche di pagamento pari a 150 euro. L’obiettivo è aiutare la famiglie a a pagare le bollette di luce e gas. Specifichiamo che si tratta di una tantum, dunque un contributo messo a disposizione una sola volta. I destinatari sono i soggetti che hanno un’attestazione Isee non oltre i 20mila euro.
Bonus da 150 euro, chi avrà i soldi nelle prossime settimane
Inoltre qualcuno ha già ricevuto l’aiuto. L’Inps ha infatti liquidato il bonus a una parte della popolazione avente diritto mentre un’altra è ancora in attesa e riceverà quanto spetta nelle prossime settimane.
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Ma quanto arriveranno i soldi? L’Istituto di Previdenza con la circolare 127/2022 ha spiegato che ci sono due distinte finestre per il pagamento dell’indennità una tantum. Dopo quella già erogata di novembre 2022 (che ha riguardato lavoratori dipendenti pubblici e privati, i percettore di quello che è stato il Reddito di cittadinanza o altri trattamenti assistenziali ,i pensionati, le colf e le badanti), ora tocca a chi riceve l’assegno di disoccupazione NASpI, DIS-COLL, chi è in mobilità ordinaria o in deroga nel mese di novembre 2022, i beneficiari delle indennità Covid 19 e chi ha diritto a ricevere la disoccupazione agricola 2022.
Altri prossimi beneficiari sono i lavoratori co.co.co e stagionali, gli assegnisti e i dottorandi, chi lavora nello spettacolo, chi è titolare di Partite Iva, i lavoratori autonomi occasionali e i venditori porta a porta.
Chi rientra in queste categorie e non ha presentato domanda purtroppo resta escluso. Il termine ultimo è infatti scaduto a gennaio 2023. Bisognerà attendere se nella prossima Legge di Bilancio (da scrivere a approvare entro la fine dell’anno perché dovrà entrare in vigore il 1 gennaio prossimo), ci saranno altri fondi disponibili. La speranza è che l’inflazione allenti la sua morsa e non ci sarà bisogno ma secondo le previsioni degli economisti potrebbe aumentare ancora.