Nuovi aumenti per il mese di settembre sulle bollette del gas. La voce del PCS a cosa corrisponde? Imparare a leggere la fattura.
Si attendono rincari per il mese di settembre per ciò che concerne la bolletta del gas. Dopo un’estate in cui con tutta probabilità le utenze hanno registrato minori consumi, dato che l’utilizzo di acqua calda e riscaldamento sono solitamente minori, se non assenti, ora le bollette del gas tornano ad essere costose. Questo grazie alle politiche speculative delle aziende.
L’attuale governo non ha voluto replicare il taglio delle accise, e dunque ci si sovrà aspettare un salasso. La speranza è che il costo della materia prima scenda prima che si arrivi al momento dell’accensione dei termosifoni, periodo in cui c’è il picco annuale del consumo di gas. Le stime annunciano un aumento di 1.600 euro a famiglia su scala annuale. Ovviamente si tratta di una media. Si tenga presente che le regioni più fredde utilizzano i riscaldamenti praticamente tutto l’anno. Mentre il sud e le isole solo per pochissimi mesi.
Uno dei modi per proteggersi dal rincaro del prezzo delle utenze di gas è cercare il fornitore più adatto alle proprie esigenze. Una legge di qualche anno fa impone che ogni cliente possa retrocedere dal contratto con l’utenza senza che questo comporti penalità alcuna. Dunque in qualunque momento dell’anno si desideri cambiare è possibile.
Durante il periodo top della crisi energetica, a marzo 2022, quando il conflitto russo ucraino ha fatto salire il prezzo delle utenze alle stelle, il mercato libero era più conveniente di quello tutelato. Ora forse il meccanismo è opposto. Quello che può risollevare le sorti economiche di tante famiglie è trovare la promozione più adatta alle proprie esigenze. E per fare questo si deve imparare a leggere le bollette del gas e della corrente elettrica.
Spulciando nei dettagli, la prima cosa che senza dubbio salta all’occhio è che il prezzo per la materia prima è sì alto, ma esiguo rispetto al costo finale. Difatti le accise, le spese di trasporto ed altre voci influiscono moltissimo sul costo dell’utenza del gas. E poi è indicato un parametro che può sembrare superfluo ma che invece è di fondamentale importanza.
Il PCS è il potenziale calorifero del gas, che ne rappresenta la qualità. È espresso in metri cubi. Ciò significa che maggiore è il PCS, e meno gas sarà necessario per ottenere un tot di calore. Dunque migliore è la qualità del gas e minore è il consumo. Questo incide fortemente sulla bolletta. Una bassa qualità di gas, potrebbe richiedere il consumo di metri cubi maggiori, rendendo la bolletta decisamente più salata. Dunque la qualità è meglio della quantità in questo caso.