La Polizia Postale, attraverso una nota, ha segnalato il diffondersi di una truffa in cui i malviventi operatori delle forze dell’ordine.
Ormai sono centinaia e centinaia le tipologie di truffe messe a punto dai criminali per raggirare le loro vittime, da quelle che circolano sul internet a quelle messe in atto attraverso chiamate telefoniche o messaggi.
Di recente, le forze dell’ordine hanno scoperto un nuovo raggiro in cui i malviventi si fingono operatori della Polizia di Stato o della Polizia Postale: lo scopo quello di derubare denaro alle vittime. A lanciare l’allarme proprio la Polizia con un comunicato.
La Polizia ha lanciato l’allarme in merito ad una nuova truffa che si starebbe diffondendo nelle ultime settimane e che avrebbe già fatto alcune vittime.
Come si legge in una nota, i malviventi prima invierebbero alla vittima un SMS fingendosi l’istituto di credito presso cui quest’ultima ha un conto corrente. Un messaggio molto credibile che arriverebbe proprio dallo stesso numero della banca e in cui si avvisa il cliente di una possibile violazione del conto con prelievi senza autorizzazione. A questo punto, scatta la seconda fase del raggiro: la vittima viene contatta telefonicamente da un numero uguale a quello della Polizia Postale della provincia di residenza. Infine, il truffatore fingendosi un operatore di Polizia chiede alla vittima di spostare i propri risparmi dal suo conto ad uno definito “sicuro” recandosi presso uno sportello.
Per rassicurarla, i malviventi chiedono anche di verificare su internet il numero apparso sul telefono che risulterà essere della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale. Questo perché viene utilizzato un particolare programma che consente ai criminali di impostare il numero da far apparire sul display del destinatario.
Per proteggersi da queste tecniche di raggiro, la Polizia raccomanda di diffidare da chiamate durante cui sedicenti operatori delle forze dell’ordine chiedono di effettuare bonifici o transazioni bancarie. Inoltre, è consigliato chiedere informazioni su chi sta chiamando ed eventualmente riattaccare e poi richiamare il numero in questione chiedendo di parlare con l’interlocutore precedente per capire se si trattava delle forze dell’ordine.