26mila euro richiesti dall’Agenzia delle Entrate ad un pensionato. Debiti di del ’98 che oggi escono fuori, cosa è successo?
Debiti esorbitanti richiesti a persone non in grado di pagarli. Una discussione di lunga data che coinvolge l’opinione pubblica e la politica, spessa divisa di fronte a questo enorme tema fra l’accusa all’evasione fiscale e il rischio di “accanimento“. Memorabile rimane il “pizzo di stato” che pronunciò la premier Giorgia Meloni a Catania nella spiegazione del peso del fisco sulle persone. Una definizione politica non scontata che determina anche una divisione dell’opinione pubblica.
Questo caso riporta, così, all’attenzione la situazione dell’Agenzia delle Entrate e del peso delle tasse sulle persone. Oggi è toccato ad un pensionato di Siena che si è reso noto agli occhi del mondo delle notizie per la sua lettera scritta alla Premier Giorgia Meloni. Il caso racconta la storia di un uomo di 86 anni che si è ritrovato varie cartelle esattoriali sulle spalle di cui una del 1998 di 26mila euro. Come è potuto succedere? Torniamo indietro per comprendere l’accaduto.
Cartella da 26mila euro: ecco cosa accade a Siena
26mila euro è la cartella più sostanziosa arrivata nella cassetta della posta del pensionato di 86 anni che, prontamente, ha chiesto aiuto a Giorgia Meloni. “Cara Giorgia Meloni ti scrivo” in una lettera in cui chiede aiuto per una serie di cartelle che non solo sono di grande peso economico, ma andrebbero pagate in 5 giorni. Una follia che mette in ginocchio l’uomo davanti l’Agenzia delle Entrate.
L’opinione pubblica si è spaccata sull’accaduto. Molti si chiedono come sia stato possibile che le cartelle siano uscite soltanto ora e che abbiano maturato un quantitativo così elevato di interesse, arrivando a cifre come quella da 26mila euro. Altri pongono il dubbio del perché esiste un debito di questo tipo. Alcuni, inoltre, incolpano l’Agenzia di una mancanza di umanità che però, alcuni, sostengono non sia tenuta a dimostrare.
Sicuramente la risposta a tutte queste domande non si trova nelle posizioni divergenti, ma in una via di mezzo che spesso non viene mai valutata. Un 86enne che riceve 26mila euro di cartella è disumano, quanto lo è non pensare di poter recuperare evasioni volontarie o meno. Ma penso che il tema non sia solo questo, ma anche sapere quale sarà la fine di quest’uomo, nella speranza di una dilazione della spesa finale.