Il 30 settembre scadono una serie di bonus a partire da quello per le bollette, ecco il progetto del Governo per il prossimo inverno
Si avvicina, a grandi passi, una data fondamentale per il funzionamento economico del nostro Paese. Questa data è il 30 settembre. In quel giorno, di ogni anno, di ogni legislatura e, soprattutto, di ogni ciclo economico, il Governo deve presentare, ufficialmente, un documento di grande importanza. Questo documento si chiama DEF, acronimo di Documento di Economia e Finanza.
Questo documento è il frutto della ricognizione di tutti i fondi, spesi o meno, per il funzionamento nei vari apparati dello Stato. Individuati questi, il Governo valuta quanti ne sono rimasti e in parallelo quanti ne sono necessari per compilare la Legge di Bilancio per l’anno venturo. E procede, quindi, ad indicare quali tagli e quali investimenti vanno messi in campo per svolgere i compiti assegnati. E il Governo presieduto dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni non fa eccezione.
Bonus Bollette, cosa cambia dal 1° ottobre
Il prossimo 30 settembre, infatti, l’esecutivo uscito delle urne del 25 settembre 2022 dovrà indicare i suoi propositi ed iniziare il percorso della Legge di Bilancio. Un percorso che, però, quest’anno è particolarmente accidentato. Un percorso che si scontra con la fine di una serie di deroghe, pensiamo a quelle relative alla smart working, e soprattutto, di una serie di Bonus attivati nell’ultimo triennio. Bonus che, sommati a quelli già scaduti a luglio, terminano di esistere.
Tutti Bonus che, al momento, hanno tenuto a galla migliaia di famiglie, famiglie che peraltro spesso erano anche composte da percettori del reddito di cittadinanza. Famiglie che, ora, sono costretto a fare i conti con una realtà economica dove l’inflazione non rallenta e il potere di acquisto si riduce progressivamente. Per questo motivo l’esecutivo ha in progetto almeno due azioni di contrasto. La prima riguarda il volo del prezzo dei carburanti che, verosimilmente, verrà sterilizzato generando un bonus ad hoc per i redditi più bassi.
Bonus che verrà finanziato dagli incassi delle accise. Che però, nonostante le promesse elettorali non verranno tagliate. La seconda è in ordine alle bollette. E qui l’azione è più strutturale e si basa su due passaggi fondamentali, un decreto con misure senza limiti di reddito e una riduzione del 5% dell’IVA sul prezzo del gas. Ad esse si somma anche un bonus specifico per le famiglie numerose, dai 4 figli in su, con ISEE inferiore ai 30.000. A breve si scopriranno le carte