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G20, l’India cambia il suo nome

Pubblicato da
Marco Spartà

In occasione del prossimo G20, che inizierà domani in India, proprio il Paese dell’Elefante ha deciso di cambiare nome: i dettagli sulla scelta.

Novità per l’India in occasione del prossimo G20 che verrà ospitato proprio dal Paese dell’Elefante. Il summit, che riunisce i leader delle principali economie mondiali e i governatori delle banche centrali, si aprirà domani per poi concludersi domenica.

La Presidente della Repubblica Indiana, Droupadi Murmu (Instagram -presidentofindia) – Bonus.it

Proprio per il vertice, lo Stato asiatico ha deciso di cambiare il proprio nome. Qualche giorno fa, difatti, la stampa ha rivelato in anticipo che l’invito per la cena ufficiale alla vigilia dell’apertura dei lavori è stato inviato con un nome differente e più antico.

India, in occasione del G20 cambia nome: la scelta del Paese

Domani, sabato 9 settembre, si apriranno i lavori del G20, il vertice che riunisce le principali economie per discutere delle crisi finanziarie a livello globale. Quest’anno il summit si terrà a Nuova Delhi, in India.

Bandiera dell’India (Foto da Canva) – Bonus.it

Proprio in occasione del G20, il Paese ha deciso di cambiare il proprio nome. A diffondere la notizia i media indiani che hanno pubblicato in anteprima l’invito alla cena di gala e di apertura dei lavori, organizzata ieri, inviato dalla Presidente della Repubblica Indiana, Droupadi Murmu. Nel cartoncino, la Murmu si è firmata come Presidente della Repubblica di “Bharat”.

“Bharat”, oltre ad essere più antico rispetto all’attuale India e presente nei testi in sanscrito, è previsto all’interno della Costituzione del Paese come uno dei nomi ufficiali. Il termine India, difatti, è più “recente” e legato all’era coloniale: furono gli inglesi a coniare il nome per indicare l’area controllata dall’impero britannico in Asia.

La decisione di utilizzare il nome più antico per il G20, secondo molti, non sembra essere una scelta casuale o di forma. Il primo ministro Narendra Modi sarebbe intenzionato a rimuovere tutti i simboli o ciò che sia collegato alla colonizzazione britannica, compreso il nome del Paese dell’Elefante. La scelta sarebbe stata presa di buon grado dalla maggioranza di Governo, mentre l’opposizione non la riterrebbero una decisione utile.

Intanto, si ipotizza che il cambio di nome possa divenire definitivo e non solo legato al summit di questi giorni: il Governo avrebbe già messo in programma una sessione a fine settembre per discutere sul punto.

Marco Spartà

Nato nel 1991 in Sicilia. Giornalista Pubblicista e laureato in Media comunicazione digitale e Giornalismo alla Sapienza di Roma. Da oltre dieci anni ricopro il ruolo di articolista collaborando per diverse testate. Scrivo di cronaca, politica, ambiente, economia e sport. Una grande passione mi lega alla cronaca nera e all'attualità a cui dedico gran parte della mia scrittura.

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