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Reddito d’infanzia, la proposta per l’incremento demografico

Pubblicato da
Giuseppe Formisano

Il reddito d’infanzia è un’idea al vaglio dell’esecutivo per provare a contrastare la denatalità diffusa nel Paese

L’Italia ha il grosso problema della denatalità e il governo ha un’idea per provare a contrastarlo. In queste prime settimane di lavoro dopo le ferie d’agosto l’esecutivo sta organizzando le varie proposte che andranno poi a formare la Legge di Bilancio 2024 che bisogna approvare entro il 31 dicembre.

Padre con bambino (foto Canva) – Bonus.it

La mancata crescita demografica passa principalmente dall’assenza di lavoro o dallo sfruttamento da parte di datori che non inquadrano i dipendenti a norma di legge, erogando bassi salari che non consentono di mettere su famiglia.

Reddito d’infanzia: cosa prevede

Nel governo circola l’idea di un reddito d’infanzia da inserire nella manovra economica: consisterebbe in una bonus per il secondo figlio da 400 euro al mese fino a compimento del sesto anno di età. Successivamente si trasformerebbe in assegno di gioventù ma con un importo inferiore di 250 euro al mese dai 7 ai 25 anni.

Banconote in euro (foto Canva) – Bonus.it

La proposta, con altre che hanno lo stesso fine di incentivare gli italiani a fare figli, è stata depositata alla Camera dei Deputati dal capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti.

L’assegno sarà però diverso per i nuclei monogenitoriali o figli con disabilità poiché sono previste le maggiorazioni. Ma tutti potranno ottenere l’agevolazione? Come nella maggior parte dei bonus c’è un limite di reddito che nella proposta depositata è di 90mila euro all’anno.

Come sempre in questi casi comincia la caccia alle risorse. L’esecutivo dovrà trovare i fondi necessari per realizzare la misura e si è ipotizzato di usare le risorse avanzate dal fondo per l’Assegno Unico Universale (clicca qui per vedere come non ridurre l’importo) che resterebbe in vigore.

Infatti l’agevolazione si aggiungerebbe proprio alla misura voluta dal governo Draghi che aveva unito tutti i sostegni per la famiglia esistenti precedentemente. Ricordiamo che l’Assegno Unico Universale spetta per i figli dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni di età, con differenze per i maggiorenni e nel caso lavoratori.

Nella proposta di Foti sono comunque previste delle nuove agevolazioni fiscali per le famiglie con figli a carico
È infatti previsto “un prelievo più equo e progressivo” per fare maggiori tutele alle famiglie con più figli.

Giuseppe Formisano

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Giuseppe Formisano