La polizia e le forze dell’ordine in generale possono leggere i messaggi che ci scambiamo su Whatsapp? La risposta all’interrogativo
Sono 2 miliardi le persone in tutto il globo che ogni giorno usano WhatsApp, la applicazione di messaggistica che permette di inviare e di ricevere messaggi in tempo reale servendosi della rete internet. Attraverso la App si possono inviare non solo messaggi di teso ma anche video, audio e fotografie.
Solitamente le forze dell’ordine e la polizia in particolare, non intercettano le conversazioni che avvengono tra le persone a meno che coloro che si scambiano i messaggi non siano autori di azioni gravi. Vediamo il tutto nel dettaglio.
La polizia può intercettare conversazioni telefoniche tra due o più persone e senza che queste se ne accorgano solo se questi sono stati autori di reati gravi. E per quanto riguarda invece le intercettazioni su Whatsapp? Qui le cose cambiano tecnicamente dal momento che le conversazioni che avvengono tramite questa App sono crittografate.
Questo significa che tali conversazioni sono protette da un sistema particolare che permette solo al destinatario di leggere la conversazione o di ascoltare la chiamata. Si tratta della crittografia end – to – end che impedisce anche alla stessa App di messaggistica di avere conoscenza di cosa si stanno dicendo due persone in contatto tra di loro.
Ne consegue che la polizia non può “bucare” la sicurezza che garantisce WhatsApp e quindi non può leggere le nostre conversazioni. Le forze dell’ordine, però, potrebbero mettere sotto controllo un cellulare tramite software o microspie ed ascoltare la voce di chi sta effettuando la chiamata.
Quindi anche le chiamate effettuate tramite WhatsApp possono essere catturate ma non aggirando la crittografia della App ma registrando, attraverso l’intercettazione ambientale, la voce dell’indagato. In questo caso, però, non ascolterebbe la voce di chi sta dall’altro lato del telefono.
Ricordiamo, però, che esiste un modo tramite cui la polizia può leggere i messaggi su WhatsApp: il sequestro del cellulare dell’indagato. Attraverso l’analisi del cellulare, che avviene tramite l’ausilio di tecnici esperti, la polizia può ottenere un’acquisizione integrale dei messaggi inviati e ricevuti oltre che quelli cancellati ma in realtà ancora presenti sul cellulare.