Il Fisco ha fatto partire una serie di controlli sui conti correnti e, in particolare, su quelli cointestati: il motivo
Al giorno d’oggi avere un conto corrente bancario è un requisito fondamentale soprattutto per le persone che lavorano. Nel 2017, infatti, e per volere del governo Renzi, che gli stipendi sono pagati solo ed esclusivamente con modi di pagamento tracciabili e dunque tramite bonifici bancari o assegni.
Un conto corrente bancario può essere aperto presso qualsiasi istituto bancario e, ogni conto, è collegato ad una carta di credito o bancomat. Un conto, poi, può essere anche cointestato, ovvero intestato a due persone come coniugi o soci in affari. E’ proprio su questa tipologia di conto corrente che sono partiti dei controlli molto serrati da parte del Fisco.
Un conto corrente cointestato può essere a firma congiunta, ovvero quando entrambi gli intestatari possono effettuare transazioni o prelievi, o a firma disgiunta. In quest’ultimo caso servirà il consenso dell’altro intestatario per svolgere le azioni sopra citate.
Un conto cointestato ha il vantaggio di poter gestire gli introiti di due persone in un unico conto e quindi le spese sono dimezzate. C’è però uno svantaggio che riguarda questo tipo di conto: sono maggiormente soggetti ai controlli da parte del Fisco e dell’Agenzia delle Entrate.
I controlli su questo tipo di conto sono maggiori dal momento che spesso sono presenti movimenti sospetti da parte di uno degli intestatari, movimenti che potrebbero nascondere affari poco puliti. Per effettuare tali controlli l’Agenzia delle Entrate effettua una ricostruzione attenta del reddito imponibile su coloro che risultano intestatati del conto.
Nel caso in cui nel conto cointestato ci dovessero essere redditi imponibili nascosti il Fisco lo scopre. Dunque il conto cointestato non è il migliore escamotage per cercare di eludere i controlli del Fisco, anzi, al contrario li fomenta.
Ovviamente nel caso in cui i titolari del conto hanno prove a sufficienza per mostrare che il denaro del conto proviene da redditi dichiarati allora non ha nulla da temere. Il problema sorge infatti quando sono state effettuate operazioni in nero. Nel caso in cui il Fisco dovesse trovare delle anomalie si incorre in sanzioni molto pesanti.