Le cause della perdita di valore sul mercato dei diamanti, che cosa sta succedendo a questa pietra preziosa
“Un diamante è per sempre”, recitava una nota pubblicità di qualche tempo fa. In effetti, la pietra preziosa rappresenta un investimento che con il tempo tende a rivalutarsi e a mantenere il suo valore. Almeno nella comune vulgata. Ma è davvero sempre così? Oltre alla indubbia bellezza del minerale, è il suo valore economico a rappresentare uno dei motivi del successo del diamante.
Ma la svalutazione sul mercato appare ormai consolidata con numeri che sono inaspettati, almeno per i non addetti ai lavori. Dopo una fase di incremento delle quotazioni, durante il periodo della pandemia, nel quale evidentemente i diamanti sono stati un bene su cui investire e che nelle fasce di mercato più basse hanno preso il posto di altri lussi, ora la tendenza si è invertita, con una riduzione dei prezzi del 18 per cento dal 2022.
Diamanti i perché della svalutazione
Ad essere svalutate sono soprattutto le pietre da 1 e 2 carati, con un calo nelle vendite nel mercato statunitense. Riduzione soprattutto nel settore decisivo dei solitari per gli anelli nuziali negli Usa, con quotazioni che da oltre 6.700 dollari sono scese a 5.300. Uno dei motivi è la scelta di molti acquirenti di comprare pietre sintetiche al posto delle naturali, negli Stati Uniti i ground diamonds, diamanti coltivati
Il mercato delle pietre sintetiche è infatti in continua crescita nel mercato interno degli Usa, dove sono largamente usate per gli anelli di fidanzamento e di matrimonio. La percentuale del mercato delle pietre sintetiche è cresciuta dal 2,3 per cento del 2020, al 9,3 del 2023. Nel gennaio del 2020 i diamanti venduti sciolti, cioè non montati su gioielli, erano l’11,2 per cento del mercato, oggi rappresentano circa il 46 per cento.
Il cambiamento del gusto dipende dalla convenienza del prodotto e dell’idea che i diamanti sintetici siano maggiormente sostenibili dal punto di vista dei diritti umani (vista le condizioni di lavoro terribili nelle miniere estrattive nei grandi paesi produttori soprattutto in quelli africani e in Russia). Va sottolineata comunque che la produzione dei diamanti sintetici è altamente dispendiosa in termini di energia e con impatto ambientale notevole.
Se per molto tempo il mercato delle pietre realizzate in laboratorio non ha rappresentato un pericolo per i grandi marchi della produzione di diamanti (De Beers, Alrose, Rio Tinto, BHP Billiton), ora le cose stanno mutando con quote sempre più ampie di diamanti sintetici venduti nel mercato nuziale statunitense, centrale per il commercio mondiale delle pietre preziose.
Le reazioni dei colossi delle pietre preziose
I leader del mercato hanno risposto a questa situazione con l’introduzione di tagli ai prezzi in alcune categorie particolari di diamanti i cosiddetti select makeables, cioè dei diamanti del peso di 2 – 4 carati che possono essere lavorati e tagliati per ottenere pietre della metà, con alto valore ma non perfette dal punto di vista della qualità.
Insomma delle pietre naturali per anelli di matrimonio o di fidanzamento vendute a prezzi più bassi di centinaia o addirittura migliaia di dollari rispetto soltanto 12 mesi fa. Per rendere l’idea basta pensare che De Beers ha ridotto i prezzi in questo settore del mercato del 46 per cento in un anno, e di del il 12 per cento nel mese di luglio del 2023. Per chi può permetterselo è proprio questo il momento di regalare un diamante, anche sintetico.