In alcune città italiane il costo della vita è molto più alto che in altre: ecco quali sono le città più care dello Stivale
Sono tanti gli italiani che, per motivi di lavoro o per amore, decidono di trasferirsi in una nuova città. Un trasferimento dal luogo natio ad un altro che ci ospiterà non è mai semplice e, oltre a tantissimi bagagli, dobbiamo portarci dietro paure, insicurezze ma anche tante nuove aspettative per il futuro che ci aspetta.
Prima di andare a vivere in una nuova città è bene informarsi proprio sulla città che ci ospita. Se questa è grande e percorribile a piedi, quindi evitando mezzi pubblici e ore di traffico, se gli affitti sono cari o se anche la spesa al supermercato risulta essere più cara che in altre città. In questo articolo di Bonus.it vediamo quali sono le città dove il costo della vita è più alto.
Alcune città italiane sono più rinomate rispetto al altre. Questo può dipendere da vari fattori come ad esempio per la presenza di numerosi beni culturali, come Roma, o perché in quella città c’è una intensa vita notturna, come il caso di Bologna. L’inflazione ed il costo della vita, poi, hanno colpito anche il mercato immobiliare rendendo molte città italiane ancora meno accessibili economicamente.
A dare un quadro su quali sono le città italiane più care dove vivere è uno studio Istat. Secondo questa classifica la città più cara del Nord Italia è Bologna: nella città dei portici l‘inflazione è salita dal 7,8% con una spesa annua per famiglia di circa 2mila euro in più. Al secondo posto si trova invece Mantova, in Lombardia, dove l’inflazione ha raggiunto il 7,7% con una spesa annua in più di 19.50 euro a famiglia.
Al terzo posto invece si trova Varese dove l’incremento dell’inflazione è del 7,4% con una spesa di 1.900 euro a famiglia in più. Al pari di Bologna troviamo anche Milano dove l’inflazione ha toccato il 7,9% con una spesa per famiglie superiore a 2mila euro in più rispetto agli scorsi anni. Spostandoci al centro Italia troviamo invece Firenze: qui l’inflazione ha sfiorato l’8.4%, per una spesa annua per famiglia pari a 2mila euro.
Al Centro – Sud la spesa risulta essere un po’ più contenuta per le famiglie e, infatti, nessuna città del Sud rientra nella top ten delle città più care d’Italia. Nonostante il fatto che il quadro della situazione sia questo, nel mese di agosto si è registrata, fortunatamente, una decelerazione del tasso di inflazione che ha fatto abbassare di poco la spesa delle famiglie.
Ad agosto, secondo le stime preliminari, si è registrata una diminuzione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati che sono passate dal +7,0% a +5,7%; dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona che sono passati dal +6,6% a +5,9%. Ancora il prezzo degli Alimentari non lavorati è passato da +10,4% a +9,2%), dei Servizi relativi ai trasporti da +2,4% a +1,2%, dei Beni durevoli da +5,4% a +4,6% e, in misura minore, degli Alimentari lavorati da +10,5% a +10,1%.