Le ferie sono un diritto del lavoratore a cui egli non deve e non può rinunciare. Come conoscere il monte ferie residuo all’interno di un anno solare.
“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita per legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunciarvi”. Questo è quanto scritto nell’articolo 36 della Costituzione italiana.
Per ora, nonostante il ribaltamento dell’articolo 18 e di alcuni diritti dei lavoratori, le ferie per i dipendenti, sia con contratto a tempo determinato che indeterminato, sono garantite per legge. Da ciò ne consegue che il datore di lavoro non può chiedere in alcun modo di rinunciare ai giorni di riposo.
Inoltre, indipendentemente dal tipo di contratto collettivo nazionale, le ferie devono essere usufruite entro un tot di tempo, e il lavoratore non può rinunciare ad esse, neanche barattando i giorni di riposo con un corrispettivo economico. Questo serve a garantire ai lavoratori di poter andare in vacanza o riposare dal mondo del lavoro. Non sono rari i casi di stress per over lavoro, specialmente nei paesi asiatici, e portano a delle conseguenze sociali davvero allarmanti.
Dove controllare le ferie residue
Il monte ferie rimasto può essere facilmente visualizzato sulla busta paga di ogni lavoratore, che sia tempo determinato o indeterminato. Leggere la busta paga non è un’operazione semplice. Per questo si può chiedere aiuto ad un CAF o ad un consulente del lavoro.
Il monte ferie annuale residuo è indicato nella terza sezione della busta paga, che segue l’anagrafica e le trattenute contributive. Il numero di ferie annue stabilito dipende dal contratto nazionale collettivo a cui si appartiene. Ad esempio il contratto dei metalmeccanici prevede quattro settimane di ferie annue. Mentre invece, il settore del commercio ha 26 giorni annui. Di cui almeno 15 devono essere consecutivi. Il lavoratore non può rinunciare in alcun modo alle ferie.
Oltre a controllare con cura la busta paga, si può fare un conto delle ferie maturate partendo da una consuetudine generale, secondo la quale generalmente si matura un dodicesimo del monte ferie annue ogni mese. A patto che nel determinato mese il dipendente abbia svolto la sua attività lavorativa per almeno 15 giorni. In caso contrario si perde l’accumulo del monte ferie per quel mese.
Ovviamente, alcuni lavoratori possono contrattare delle condizioni più vantaggiose. Quelle descritte sono le disposizioni minime. Ciò non significa che un lavoratore non possa ottenere un numero superiore di giorni di vacanza di quanto stabilito dal contratto collettivo nazionale.