Novità importante per quanto riguarda i pagamenti delle tasse per chi ha la Partita IVA: ecco cosa cambia da novembre
In Italia esistono ben 3 milioni e mezzo Partite Iva. Si tratta di persone che svolgono un lavoro autonomo e che devono pagare da soli tasse e contributi dal momento che non hanno alcun datore di lavoro. E’ proprio per quanto riguarda il mondo delle Partite Iva che è in arrivo una importante novità che riguarda il pagamento delle tasse.
Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha affermato che gli autonomi avranno più tempo per pagare le tasse. Per la prima volta gli autonomi non pagheranno le tasse in anticipo ma nel corso del penultimo mese dell’anno, ovvero a novembre: ecco tutte le novità a riguardo.
Il ministro Giorgetti dà per certo il rinvio e la rateizzazione dell’acconto di novembre 2023 per quanto riguarda le Partite Iva. Questo slittamento non riguarda tutti gli autonomi ma solo quelle che non sforano un certo tetto di guadagni, tetto ancora tutto da definire. Alberto Gusmeroli, responsabile Fisco della Lega e relatore del disegno di legge delega di riforma del Fisco, riferisce che la novità dovrebbe partire proprio nel 2023.
Con ogni probabilità il tetto massimo da non sforare per poter avere lo slittamento delle tasse è di 500mila euro. Lo slittamento potrebbe riguardare oltre tre milioni di autonomi, la maggior parte dei quali a regime forfettario. Questi lavoratori non pagheranno più l’acconto di novembre e la somma dovuta sarà versata in sei rate mensili da gennaio a giugno dell’anno successivo.
La maggior parte dei professionisti che beneficerà dello slittamento fa quindi riferimento al regime forfettario: sono oltre il 66% i professionisti che hanno scelto il forfettario secondo le dichiarazioni dei redditi presentate nel 2022. Di questi professionisti oltre il 70% lavora nel campo dei servizi informatici, dei servizi alle imprese, dello sport e dell’intrattenimento sono Partite Ive forfettarie.
Con molta probabilità, poi, il governo Meloni potrebbe anticipare anche la detassazione della tredicesima e dei premi di produttività ma partire dal 2024. Le ipotesi allo studio prevedono la detassazione già da quest’anno limitata ai redditi bassi, quelli tra i 20-25 mila euro. Per far andare in porto questa manovra, però, il governo dovrà riuscire a trovare risorse sufficienti.
Il rinvio dell’acconto di novembre per le Partite Iva non rappresenta, invece, un costo dal momento che si tratta semplicemente di un rinvio e, come chiarito Istat ed Eurostat una misura di questo tipo non necessita di copertura sulla competenza. Lo slittamento, però, dovrà essere fatto entro un certo tetto di guadagni per evitare un ammacco di cassa pari a 9 miliardi. Proprio per questo motivo che lo slittamento del pagamento delle tasse riguarda chi ha un fatturato medio – basso.
Se questo tipo di manovra andrà in porto, allora potrebbe essere bilanciata anche dal lato dei dipendenti e, da qui, l’ipotesi di anticipare anche la detassazione delle tredicesime, almeno per i redditi bassi. Il tutto dipenderà dal quadro economico che emergerà nella Nota di aggiornamento al Def che sarà reso noto entro il 27 settembre.