Le amministrazioni locali scendono in campo per aiutare le famiglie, ora la speranza è che i bonus possano essere confermati per il 2025.
Un bilancio positivo, quello del 2023, per quanto riguarda i contributi riservati alle famiglie. Sono stati proprio i numeri a incoraggiare sia il governo Meloni sia gli amministratori comunali a intervenire ancora una volta a favore dei cittadini, rinnovando per tutto il 2024 due bonus che si erano rivelati cruciali per la sussistenza dei nuclei nei mesi precedenti. Di cosa parliamo? Ovviamente del bonus psicologo e del bonus caregiver, che si spera possano essere riproposti anche il prossimo anno, nel 2025.
A inizio anno era arrivato il comunicato dell’Inps, poi quello delle varie realtà territoriali che avevano voluto aggiungere un supporto ulteriore, affiancando professionisti ‘locali’ del settore. “L’obiettivo di questa rinnovata integrazione è quello di dare una risposta a più famiglie, con un focus particolare verso i giovani e quelle persone che si dedicano alla cura degli anziani e non autosufficienti”, aveva dichiarato il presidente del distretto socio-sanitario di Rimini, Kristian Gianfreda, incalzato sull’argomento.
Tra le operazioni più convincenti messe in campo dal governo Meloni nei mesi scorsi c’è senza dubbio la conferma del bonus psicologo e del bonus caregiver, introdotti nel 2022. Questi contributi hanno permesso l’erogazione di un sostegno economico ai soggetti interessati che hanno presentato in sede di domanda un ISEE inferiore alle soglie imposte. Considerando la risposta positiva da parte dei cittadini, pare che l’esecutivo voglia prorogare entrambi anche per il 2025.
Al momento si parla solamente del bonus psicologo ma non è detto che il rinnovo non venga esteso pure ai caregiver. Pare comunque che l’intenzione sia quella di stanziare circa dieci milioni di euro per l’occasione, rendendo disponibile il contributo – che, ricordiamo, non è retroattivo – ai residenti in Italia con un ISEE ordinario che non superi i cinquantamila euro.
Come già accaduto in passato, l’ipotesi che va per la maggiore è che l’INPS diffonda il consueto comunicato che permetterà l’inoltro delle domande (probabilmente) in primavera. Ad esempio, quest’anno la finestra andava dal 18 marzo al 31 maggio. Insomma, ora non resta altro da fare che attendere, nella speranza di ulteriori conferme delle indiscrezioni che stanno circolando in queste ore.