Il Ministero della Sanità ha stabilito che ogni grado di invalidità garantisce delle tutele. Con un’invalidità civile al 73% spetta l’assegno INPS e varie agevolazioni. Scopriamo quali sono.
Per essere riconosciuti invalidi civili è necessario che, attraverso visita medica ed esami specifici in base alla patologia o mutazioni, la Commissione medica ASL riconosca lo stato invalidante. La percentuale minima per ottenere agevolazioni è pari al 33%.
La percentuale di invalidità stabilisce la riduzione della capacità lavorativa, maggiore è la percentuale e più grave è l’handicap. Di fatto, gli invalidi anche con una percentuale di invalidità elevata, possono essere in grado di lavorare e compiere azioni di vita quotidiana. I soggetti che hanno un’invalidità al 73% ricevono oltre alle varie agevolazioni anche delle prestazioni economiche.
L’assegno ordinario di invalidità (AOI) è una prestazione previdenziali riconosciuta agli invalidi civili con una ridotta capacità lavorativa e che si trovino in una situazione di disagio economico. L’assegno è riservato agli invalidi con una percentuale del 67%, pertanto coloro che hanno un’invalidità al 73% possono fare richiesta all’INPS per ricevere l’assegno. La Legge 222/1984 regola l’assegno ordinario di invalidità e riconosce la prestazione ai soggetti che hanno una riduzione della capacità lavorativa superiore ai due terzi.
Per ricevere l’assegno è necessario che l’invalido abbia versato almeno 5 anni di contributi, di cui almeno 3 negli ultimi 5 anni prima della domanda all’INPS della prestazione.
L’importo dell’assegno ordinario non è fisso, ma varia in base ai contributi versati ed è ridotto se il reddito personale del richiedente, supera quattro volte il trattamento minimo.
Il lavoratore che percepisce l’AOI può svolgere un’attività lavorativa. In questo caso l’assegno subirà una riduzione in base al reddito annuale lordo. Nello specifico, la riduzione sarà del 25% se il lavoratore percepisce un reddito annuale lordo di 26.0000 euro, in caso di redditi più alti la riduzione arriva fino ad un massimo del 50%.
Inoltre, se l’assegno ordinario di invalidità, dopo la riduzione applicata per il reddito, risulta ancora superiore al trattamento minimo (598,61 euro nel 2024), e il richiedente ha un’anzianità contributiva inferiore a 40 anni, l’INPS applica un’ulteriore ritenuta:
Con più di 40 di contributi il lavoratore non subisce la seconda decurtazione.
Oltre all’assegno di invalidità, con una percentuale del 73% spettano anche altre agevolazioni, quali: esenzione parziale del ticket sanitario in base alla patologia; esenzione ticket sanitario per disoccupati; parcheggio per disabili in base al tipo di invalidità; ausili e protesi in base al verbale di invalidità; iscrizione al collocamento mirato e categorie protette; congedo di 30 giorni per cure; scelta della sede di lavoro in base all’handicap legge 104.