Pensioni addio: non bastano più neppure i 41 anni di contributi

Pensioni e rivoluzioni che non piacciono: la nuova manovra stravolge la situazione, tutti gli aggiornamenti in materia. Ecco come agire.

Agire tempestivamente, perché la pensione “è una cosa davvero importante” citava Guccini ne la celebre canzone “L’avvelenata”, peccato che di veleno qui ce ne sia abbastanza da mandare giù, specie per i contribuenti. Molti devono aggiornarsi, perché non sanno che l’ultima manovra economica colpisce pesantemente le pensioni. Si sta facendo riferimento alla possibilità di ottenerla con 41 anni di contributi. Ebbene, questi non sembrano bastare, anzi le condizioni per poterla ottenere sono altre, ecco quali. Guida per non essere colti impreparati: è possibile far fronte alle pensioni?

pensioni cosa è cambiato
Aggiornamenti pensionistici, cosa sapere: guida pratica (@Canva)- Bonus.it

Per prima cosa bisogna evidenziare che il tema della pensioni, come quello del lavoro d’altronde, è molto complesso nel Paese. E’ vero che raggiungerla implica una tappa finale per la vita di un lavoratore maturo, ma è fondamentale ribadire che tutt’oggi si tratta di una materia che oscilla pesantemente tra una modifica ed un aggiornamento corrente. Quindi, niente posticipazioni e analisi future, ma visioni attuali per una questione ancorata al presente. Proprio per questo bisogna esserne sempre aggiornati, senza perdere nemmeno un singolo aspetto delle novità in corso.

La condizione non sussiste per capricci legislativi, ma perché la questione è soggetta a continue modifiche per esigenze concrete. Quindi, l’obiettivo con il quale le Istituzioni agiscono è proprio quello di adeguare nel migliore dei modi il sistema pensionistico alla realtà demografica ed economico-sociale in evoluzione continua. Il punto è che la flessibilità in certi casi può esser proficua, ma in molti altri si rivela essere un vero e proprio guaio per i contribuenti.

Quindi, se c’è anche un solo aspetto certo, è quello di restare sempre aggiornati sulla materia. La Domanda Quota 41 e la Quota 103 sono le opzioni che rispondono a questa esigenza di flessibilità, ma che vanno analizzate a dovere in relazione alle novità. Perché proprio queste due misure permettono di ottenere la condizione di fine lavoro in anticipo, ma adesso non può dirsi più così. Non bastano più 41 anni di contributi, ecco perché.

Pensioni cancellate, chi può averle? La situazione peggiora

C’è la possibilità di avere la pensione con Quota 41? La risposta è sì, ma è cambiato qualcosa di molto importante, cioè criteri e di conseguenza destinatari. Soprattutto è per gli uomini che la questione potrebbe essere soggetta ad ulteriori modifiche che aggravano la loro situazione. Infatti, parrebbe proprio che non bastino più 41 anni di contributi. La questione è legata ad altri aspetti che vanno posti al vaglio delle Istituzioni interessante. Ecco cos’è cambiato, e chi può ottenere la pensione con Quota 41.

Pensioni e novità, chi può avere la pensione anticipata
Aggiornamenti pensionistici, cosa sapere: guida pratica (@Canva)- Bonus.it

La pensione con Quota 41 non è per chiunque abbia 41 anni di contributi, ma per quei lavoratori che riversano in specifiche condizioni di disagio ed esigenze di natura sociale. Quindi, la “condizione di difficoltà” diviene sempre di più un requisito essenziale per poter ottenere questa misura pensionistica con i suoi benefici. Quali sono le condizioni critiche di cui si sta parlando? Appunto, si tratta di licenziamento involontario, risoluzione consensuale del contratto, oppure di dimissioni per giusta causa.

Come già accennato, sono anche le condizioni sanitarie a concorrere alla possibilità di accedere a questo strumento che anticipa la pensione. Si fa riferimento al fatto che il lavoratore potrebbe assistere un familiare con disabilità, o è il lavoratore stesso che è riposto in una condizione di invalidità con parametro al 74%. Infine, chi ha le prove di aver condotto una carriera usurante, magari con notturni e condizioni lavorative sempre a rischio, può accedere a questo istituto.

Quindi, le pensioni sono cancellate per tutti, ma per casi specifici si può accedere alla pensione anticipata. E’ un’occasione anche per chi ha iniziato a lavorare da molto giovane. Infatti, questa categoria di lavoratori può indipendentemente dall’età anagrafica accedere all’istituto pensionistico anticipatorio.

Altra condizione è la Quota 103 che è valida per tutto il 2024. Se in passato però i contributi dovevano essere di 35 anni, adesso bisogna aver maturato 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini. Per le donne è un anno in meno. Quindi, questa misura permette di fare domanda anticipata di pensione a 62 anni con 41 di contributi.

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