Se non hai comunicato al lavoro il tuo cambio di residenza sei nei guai: cosa rischi e come evitare

Comunicare al datore di lavoro il cambio di residenza è fondamentale: per quale motivo e cosa si rischia omettendo tale informazione?

La residenza è un’informazione essenziale tra quelle personali, per tale ragione essere “in regola” è fondamentale. Sono in molti, tuttavia, a pensare che non sia necessario informare il proprio datore di lavoro in caso di cambiamenti, ma la verità è ben diversa. Non solo occorre, invece, comunicare una simile variazione presso il proprio impiego, ma, in alcuni casi, ciò può essere addirittura obbligatorio e può condurre, in caso di mancata adempienza, a dei seri rischi. Ecco cosa sapere nel dettaglio.

Cambio di residenza lavoro
Cosa rischi se non comunichi il cambio di residenza a lavoro (bonus.it)

L’avvento della tecnologia ci ha portati a pensare che, ad oggi, gli unici “indirizzi” che contano siano quelli telematici. Tuttavia, non dobbiamo sottovalutare l’importanza di informazioni personali quali il luogo in cui risiediamo e presso il quale possiamo essere contattati, soprattutto quando si tratta di lavoro. Nello specifico, ci sono una serie di casi per cui questo è fondamentale.

Cambio di residenza, perché è essenziale comunicarlo a lavoro

Per la stipula di un contratto di lavoro, oltre ai dati dell’azienda, come ben sapremo, sono necessari anche quelli del dipendente. Ciò riguarda, ovviamente, sia le informazioni anagrafiche che i contatti personali, compresa la residenza. Ma perché quest’ultima risulta tanto fondamentale? Ebbene, per comprenderlo basta analizzare il concetto di lavoro nel suo complesso.

Cambio di residenza, comunicarlo a lavoro
Cambio di residenza, perché è fondamentale comunicarlo a lavoro (bonus.it)

Pensiamo, ad esempio, ad eventuali comunicazioni ufficiali che non possono o non devono passare per via telematica. Il datore potrebbe decidere di far consegnare a mano documenti e simili e, dunque, conoscere la residenza dell’interessato sarà essenziale. Ancora, teniamo a mente ciò che accade durante le visite fiscali, ovvero i controlli effettuati in caso di malattia: anche in questo caso è evidente come la residenza giochi un ruolo chiave. Non meno importanti, però, è il calcolo delle imposte, le cui addizionali regionali e comunali sono legate all’indirizzo di residenza del dipendente e non dell’azienda.

Come specificato, in alcuni casi può essere addirittura obbligatorio comunicare al datore di lavoro il cambio di residenza, se ciò viene sancito nel contratto collettivo di riferimento. Tale informazioni tutela anche noi, ma in che modo? Ebbene, pensiamo a quelle comunicazioni che arriveranno, in caso di mancata informazione del datore di lavoro del cambio, presso la vecchia residenza. Queste, per la Cassazione, saranno considerate comunque valide. Un licenziamento, ad esempio, avrà decorrenza dal momento della spedizione da parte dell’azienda e noi non avremo modo di impugnarlo in tempo.

 

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