Pensione anticipata di 5 o 10 anni: è ufficiale ma controlla quale ti conviene

Andare in pensione anticipata sembra quasi impossibile, ma si può: cosa sapere e come agire, scopri quale ti conviene.

Andare in pensione è l’obbiettivo di tutti i lavoratori: portare a termine gli anni di duro lavoro e sacrifici per godersi serenamente il resto della vita. Senza voler scendere nel dettaglio del complessa sistema pensionistico italiano, focalizziamoci, invece, sulla possibilità di velocizzare i tempi, desiderio comune a molti. Pensione anticipata di 5 o 10 anni: è possibile, ecco come e cosa tenere a mente.

Pensione anticipata conviene
Quando conviene la pensione anticipata: l’opzione (bonus.it)

Come ben sappiamo tutti, in Italia ci sono modi diversi di “andare in pensione”. Pensiamo, ad esempio, alla pensione di vecchiaia e, al contrario, al complicato e intricato calcolo contributivo relativo agli anni di lavoro. Oltre alle soluzioni più note, tuttavia, ve ne sono altre che pochi conoscono e che, invece, potrebbero rivelarsi la mossa giusta per molti di noi. Eccone, nel dettaglio, una da non sottovalutare.

Pensione anticipata, l’opzione a cui pochi pensano: quando conviene

Parliamo oggi della “R.I.T.A.” vale a dire della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata. Per spiegarla in termini semplici, potremmo definirla un “anticipo” sulla pensione da sfruttare quando si è inoccupati per molto tempo in quegli anni che precedono molto da vicino il congedo dal settore lavorativo. Ma come può la RITA aiutarci ad andare in pensione prima? Ecco cosa tenere a mente.

Avere un fondo pensionistico è sicuramente una tutela, soprattutto quando ci si avvicina a quelli che sono gli anni in cui spetta di diritto la pensione di vecchiaia. Ecco allora come sfruttare la RITA per uscire prima dal mondo del lavoro e assicurarsi una rendita mensile che vada a coprire gli anni che mancano per tale “traguardo”.

Pensione anticipata opzione
L’opzione per la pensione anticipata di cui pochi sanno (bonus.it)

Iniziamo col dire che tale rendita è integrativa, perché, appunto, “prelevata” dal fondo pensione che abbiamo accumulato. Inoltre, ha il beneficio della temporaneità, poiché se ne usufruisce per quegli anni che ci trovano tra noi e la pensione di vecchiaia. Infine, è anticipata, in quanto, ovviamente, possiamo entrarne in possesso prima del raggiungimento del pensionamento a regime pubblico.

Per avere accesso alla RITA occorre detenere specifici benefici. Tra questi, l’aver concluso l’attività lavorativa al momento della richiesta, aver versato almeno 20 anni di contributi, avere un limite di età che non superi più di 5 anni in meno rispetto a quello previsto per la pensione di vecchiaia. O, in caso di inoccupazione che perduri da 24 mesi o più, non superare i 10 anni in meno rispetto allo stesso limite.

Questa soluzione, che può essere erogata tra i 5 e i 10 anni, copre, dunque, quel lasso di tempo tra la nostra età e il raggiungimento di quella anagrafica per il riconoscimento della pensione di vecchiaia. Si ha, inoltre, la possibilità di scegliere il tipo di erogazione, mensile o trimestrale solitamente, ma anche di utilizzare solo una parte del capitale e lasciare il resto come avente valenza di funzione di pensione integrativa.

Ovviamente, tale opzione può essere conveniente per alcune persone e rivelarsi poco vantaggiosa per altre. Occorrerà, dunque, fare bene i conti e comprendere qual è il nostro caso. Ricordiamo, inoltre, che la RITA può o meno avere dei costi, anche una tantum o ricorrente per ciascuna rata e che, in ogni momento, il diretto interessato può scegliere di cambiare idea e gestire diversamente il capitale assicurato.

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