Legge 104 e permessi, c’è la cifra extra in busta paga: di che si tratta e come funziona, cosa c’è da sapere.
Si sente molto e spesso parlare della legge 104 e delle agevolazioni che porta con sé. Così come, oggi, sempre più rilievo viene data alla figura dei “caregiver”, ovvero coloro che si impegnano a prendersi cura di una persona, di solito un familiare, in condizione di disabilità. Proprio a loro è rivolta una di queste agevolazioni, che è quella dei “permessi”: arriva la cifra extra in busta paga, ecco di che si tratta e cosa occorre sapere.
Come ben sappiamo, una persona affetta da disabilità può necessitare di vari livelli di assistenza a seconda della gravità della stessa. Ciò significa non solo un aiuto concreto, ad esempio, nello svolgere attività quotidiane e simili, ma anche per attività quali il recarsi dal medico o una visita specialistica e così via. A coloro che li assistono, dunque, vengono forniti dei permessi per assentarsi dal lavoro, relativi a tali bisogni. Ecco, nel dettaglio, le informazioni utili.
Occorre prima di tutto chiarire che tali permessi, pur vedendo la persona assentarsi dal lavoro, non comportano una decurtazione del salario. Sono, infatti, retribuiti proprio come se chi se ne serve si fosse recato presso il proprio impiego e svolto la propria attività. In genere, consistono in 3 giorni mensili, frazionabili anche a ore nel corso dello stesso.
L’importo del pagamento di tali permessi, tuttavia, viene calcolato solo sulle componenti fisse del salario, tramite quelli che sono i massimali annui dell’INPS. Questo significa che la cifra relativa dipenderà, quindi, da com’è composta la busta paga personale dell’interessato e da quegli importi che danno diritto alla contribuzione figurativa. Senza dimenticare di tener conto del fatto che, per quanto riguarda il fattore superminimo, questo sarà equiparato a quelle che sono le componenti fisse del salario della persona in esame.
Le informazioni utili a riguardo sono facilmente reperibili proprio nella busta paga del caregiver. Basterà andare ad analizzare la colonna relativa alle componenti del salario che spettano in base al nostro impiego e alla nostra posizione. Bene è ricordare, inoltre, che per qualsivoglia tipo di dubbio o domanda ci si può sempre rivolgere a figure competenti in materia, quali possono essere i CAF o anche i patronati, così come al proprio commercialista.