Stavi pensando di aprire un B&B trasformando la tua casa in un luogo di soggiorno turistico? Questo bonus potrebbe fare al caso tuo.
Una tendenza in costante crescita quella che si è registra in Italia per quanto riguarda l’apertura di B&B. In fondo, il patrimonio culturale, artistico e paesaggistico del nostro Paese si presta per questo tipo di attività. In tanti ci sono riusciti e tanti altri avrebbero intenzione di farlo, magari trasformando la propria abitazione in uno spazio di accoglienza turistica. Fortunatamente lo Stato fornisce strumenti utilissimi per chiunque stia cercando di realizzare questo sogno.
In particolare, a disposizione ci sono una serie di bonus e contributi utili per rientrare ad esempio dei costi per la ristrutturazione, per l’acquisto dell’immobile ma anche per comprare la mobilia necessaria. Tra l’altro, spulciando nella rosa di bandi pubblicati di recente dalle amministrazioni comunali, dalle province e dalle Camere di Commercio, ci si accorge come le possibilità siano davvero numerose. Ovviamente possono essere richiesti solamente da chi sia in possesso di Partita IVA e voglia gestire professionalmente una casa vacanze.
Bonus B&B, quali sono e come ottenerli: cosa c’è da sapere
È facile perdersi tra i meandri delle decine e decine di bonus e contributi attivati dalle istituzioni per incentivare l’apertura di attività turistiche come B&B e case vacanze in aree di rilevanza ambientale, culturale, turistica o sociale. Tuttavia, per il 2024 ne sono stati attivati alcuni davvero vantaggiosi e sono in totale quattro. Parliamo di Cultura Crea 2.0, Resto al Sud, Nuovo SELFIEmployment e Oltre Nuove Imprese – ON, ognuno con le sue caratteristiche e target specifici.
Il primo ad esempio è riservato ai B&B e alle case vacanza presenti nel Sud Italia, coinvolgendo regioni come la Calabria, la Basilicata, la Campania, la Sicilia e la Puglia. Discorso simile per il secondo, indirizzato alle nuove attività nel Sud e Centro Italia; la copertura delle spese di ristrutturazione al 100%, un massimo di cinquantamila euro per soggetto richiedente e duecentomila euro per società – oltre a un contributo a fondo perduto fino a quarantamila euro.
Il terzo è gestito da Invitalia, all’interno del programma Garanzia Giovani, e rivolto ai NEET, alle donne inattive e ai disoccupati, con prestiti a tasso zero fino a cinquantamila euro. L’ultimo, infine, può essere richiesto da giovani e donne che rappresentino almeno il 51% di micro e piccole imprese, comprese quelle ancora da costituire.