Famiglie entro i 12.000 euro di reddito sembrano proprio non avere scampo. Niente tasse, ma esclusione dai bonus, ecco perché.
Sono giorni carichi di lavoro e di tensione a livello Governativo, perché proprio dopo l’estate entra in gioco una delle situazioni più dure alle quali fare fronte. Si tratta di studiare e poi porre in essere le misure e manovre che meglio si adattano alla situazione economica corrente. La tutela e il sostegno dei contribuenti è il primo passo, ma ci sono sempre delle “criticità nascoste nelle criticità generali”. Ciò avviene proprio nel caso delle famiglie con reddito entro i 12.000 euro. Perché? Niente tasse sì… ma addio ai bonus! E’ una questione definitiva? Ecco come gestire al meglio la situazione.
Il lavoro dei tecnici governativi è proprio finalizzato affinché le famiglie possano condurre uno stile di vita consono, ma c’è una falla nel sistema. Infatti, proprio in seguito alle ultime misure apportate, la situazione corrente pare essere al limite dell’assurdo. Perché si conferma che le famiglie con il reddito entro i 12.000 euro non possono essere tassate, ma non riescono proprio in virtù di questa situazione, nemmeno ad ottenere un bonus da 100 euro! Quindi, se prima si è parlato di “criticità nascoste”, adesso si fa riferimento ad una situazione di stallo che genera ulteriore malcontento.
Il sopracitato bonus di 100 euro è uno dei trattamenti integrativi più gettonati del momento. Si tratta di una misura legata al taglio del cuneo fiscale. Manovra introdotta nel 2020 con il decreto divenuto noto come “Cura Italia”, ha proprio questo fine. Chiamato anche bonus fiscale, è un importante vantaggio per le famiglie, perché si possono raggiungere fino 1200 euro in un anno.
Nonostante tutti questi vantaggi, questo bonus può esser proprio di questa famiglie. Ma come faranno a far fronte ai disagi economici? Ecco perché si trovano in questa situazione, e quali consigli possono concretizzare per risollevarsi.
La ragione della loro situazione risiede nel termine “incapiente”. Appunto, si fa riferimento alla condizione da loro vissuta, quella di avere un reddito annuo così basso da non esser capaci di poter presentare con le loro sole risorse, la denuncia di redditi ed ottenerne delle detrazioni. Da quando entra in vigore il sistema? Soprattutto da quali tasse e bonus sono esclusi nello specifico? Si tratta di tutte le misure in circolazione, o solo di quelle simili a quella sopra esplicata?
A partire dal 2024 si è consolidata la “no tax area” che arriva ad un valore di 8.500 euro, e vi rientrano tutte le famiglie che non superano tale tetto minimo, non producendo reddito da lavoro o assimilato. Con assimilato si intende condizioni come pensioni o Naspi che comunque pur non essendo reddito da “dipendente”, gravano fiscalmente. Ma da quanto detto finora, il Governo con il lavoro dei tecnici vuole ampliare la soglia ai 12.000 euro di cui si sta parlando, estendendo ulteriormente il pubblico finalizzato alla corrente misura.
Tutto questo sarebbe a partire dall’anno nuovo, quindi il 2025 già si prepara ad essere un anno che “nulla chiede, ma niente dà in cambio!” Perché il fatto di non pagare a prescindere le tasse, non è sempre una condizione felice per i contribuenti. Specificando anche la questione del Trattamento integrativo sopracitato, ecco perché la situazione è destinata a degenerare.
A causa della condizione di “incapienza” queste famiglie non possono pagare le tasse, e sono al tempo stesso esclusi da ogni forma di bonus fiscale. Quindi, non ci sono detrazioni fiscali per loro né nel 730 né per spese sanitarie, per l’istruzione, o quelle dell’affitto. Senza dimenticare l’esclusione aggiunta del Trattamento integrativo IRPEF sopracitato ed appartenente alle misure dell’Ex Governo di Renzi. Quest’ultimo però potrebbe essere garantito per chi supera i 12.000 euro, e sta sotto il tetto massimo di 15.000 euro.