Casa e prezzi, come gestire le stangate inaspettate: guida con i migliori consigli dei commercialisti, con questi non ha nulla da temere!
La casa è un bene prezioso, va difeso, ma anche conquistato con le unghie e con i denti, altrimenti… non costerebbero così tanto! Al di là dell’ironia, è bene fare il punto della situazione, perché davanti agli ultimi aumenti dei prezzi dovuti all’inflazione, e ad un costo della vita in crescendo, tutto sembra complicarsi con i nuovi aggiornamenti. Di recente, alcuni bonus hanno avvantaggiato opere di acquisto e ristrutturazione, specialmente per i giovani. Ma l’ultima novità fa rabbrividire anche loro.
La questione è un po’ complicata, perché verte attorno alla possibilità di veder ancora una volta tassare i contribuenti di fascia media. Si tratta di coloro i quali hanno ampiamente usufruito di bonus e superbonus com il 110. Verranno tassati o no? Per rispondere al quesito, bisogna fare un passo indietro ed analizzare in todo la materia. Con il Superbonus è una misura fiscale disciplinata dall’articolo 119 del D.L. n. 34/2020. Con esso si fa riferimento ad un ausilio economico e agevolazione fiscale che ha permesso di ristrutturare casa ponendo degli interventi specifici.
Si tratta di azioni finalizzate alla realizzazione di impianti ecosostenibili, appunto di riqualificazione energetica con la messa in sicurezza davanti la sismicità. Il tutto supportando progetti di grande impatto. Dal 2022 è erogato sotto credito d’imposta con la possibilità di detrarlo in quattro anni.
Attorno un sistema così vantaggioso però si pone ciò che chi ne ha più usufruito temeva. La possibilità di tassare la vendita dell’immobile sottoposto a superbonus. Questa è una realtà, ma che ancora una volta appare chiaramente che non valga per tutti. Chi viene tassato? Soprattutto qual è la percentuale maggiore?
Casa e i consigli dei commercialisti: verranno tassati tutti?
Le domande sorgono spontanee in merito al fatto se tutti sono i destinatari della tassazione, e qual è l’importo massimo da pagare. Ovviamente, non ci sono dubbi sul fatto che la variazione in materia desta molto malcontento, soprattutto tra le persone che meglio avevano beneficiato da questo strumento di aiuto economico. Sembra assurdo, ma proprio dopo aver usufruito di un sistema così vantaggioso, i contribuenti devono fare i conti con più tasse. Nello specifico, trattiamo di chi si tratta, perché, ma soprattutto a quanto ammontano le rate peggiori. A chiarire ogni cosa è la circolare n.13 dell’Agenzia delle Entrate.
Parte la ricerca a chi ha beneficiato del Superbonus, perché non ci sono più dubbi dopo l’ultima pronuncia dell’Agenzia delle Entrate. Tutto parte dall’ultima Legge di Bilancio che pone la plusvalenza proprio per quegli immobili che da non più di 10 anni sono stati ristrutturati con il Superbonus. Significa che si tassa questi immobili, senza se e senza ma. Con plusvalenza si fa riferimento proprio la differenza tra quanto incassato dalla vendita e l’originale prezzo di acquisto dell’immobile.
In parole povere, il contribuente che vuole vendere casa senza che siano passati 10 anni, e quest’ultima sia stata oggetto di ristrutturazione beneficiando del Superbonus, è tassato dallo Stato. La Circolare n.13 dell’Agenzia delle Entrate inoltre specifica l’ammontare della tassazione, si parla del 26%. Quindi da Superbonus a… Supertassa!
Infine, è bene precisare che ciò sussiste nella condizione della prima vendita della casa in questione, sempre entro i 10 anni dal termine dei lavori di ristrutturazione con Superbonus. Appunto, non si fa riferimento alle successive cessioni dell’abitazione. Chi sono i grandi esclusi? Sono coloro i quali hanno acquistato immobili per successione.