Sanatoria edilizia, condizione vantaggiosa o una vera e propria truffa legalizzata? Cosa sapere e come gestirla, strategia “anti-beffa”.
Novità nel Bel Paese in tema di costruzioni: legalizzare o rivedere la modulistica che disciplina la materia di edilizia e sanatoria? Diversi sono gli interrogativi, ma Comuni ed Enti si stanno adoperando per agire e trattare la questione in maniera opportuna. Alcuni contribuenti potrebbero presto restarne scontenti, ma meglio partire con una certa nota di precauzione, e rendersi conto fin dalle prima battute, quale può essere il modo migliore per agire tempestivamente davanti una situazione del genere.
Per capire i cambiamenti in atto è bene prima precisare cosa sia la Sanatoria Edilizia. Con essa si fa riferimento ad una procedura amministrativa vera e propria gestita dal Testo unico sull’Edilizia. L’attività in questione concerne proprio la legalizzazione di costruzioni che non sono nate proprio in maniera “lecita”, ma hanno un che di “abusivo”. Appunto, si fa riferimento alla possibile legalizzazione di costruzioni costruite sì a norma e secondo i regolamenti vigenti e in vigore, ma senza permesso. Quindi, una costruzione che è andata oltre, nonostante non avesse dalla propria il permesso.
Così, entrano in gioco degli emendamenti “Salva casa” predisposti proprio al fine di salvaguardare tutte quelle abitazioni sorte in Comuni che disciplinano con il Testo unico la questione, ma che presentano proprio questa problematica. Come gestire la situazione nella maniera più opportuna?
Nella Camera dei deputati si sta lavorando alla conversione in Legge dei Decreti Salva Casa in questione, quindi per la loro salvaguardia, ma c’è più di un problema. Si son sollevate questioni attorno a modifiche ricche di criticità e di scontri che non permettono di giungere nell’immediato ad una condizione comune. Allora, come viene disciplinata la questione? Ecco cosa accadrà in questa situazione e come verrà gestita la materia.
Entrano in gioco l’ANCI, cioè l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, e l’ANCE, cioè l’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili, i quali presentano con vigore le loro iniziative e punto di vista. Entrambi vertono su un punto comune, che è quello di ripristinare la modulistica in questione al fine di renderla aderente alla realtà vigente. Chiedono di fare ciò con la prospettiva di rendere strutturali le tolleranze costruttive per regolarizzare tutte le costruzioni attuate fino a maggio 2024.
Doppia conformità e semplificazione con una certa flessibilità nel sanare i lavori conformi all’attuale urbanistica anche se senza permesso. La stessa Confedilizia insiste sulla questione, ribadendo che tale burocrazia danneggia anche l’attività di compravendita degli immobili, bloccando in todo un mercato di beni di grande valore. Quindi, approva ed intima alla risoluzione tempestiva di piccole irregolarità con tutte le proposte sopracitate.
In conclusione, in merito alla Sanatoria edilizia si richiede dagli attori in gioco una rivisitazione, semplificazione e flessibilità del TUE. Se poi servirà comunque la domanda di sanatoria edilizia, qui si attende la conversione in legge e i nuovi provvedimenti che la Camera varerà in materia.