Malattia e gravidanza: lo Stato ha aggiornato gli importi delle indennità per tutti i lavoratori, le nuove tabelle spiegano i dettagli
Quando arriva una malattia in famiglia, tutto si ferma. Che tu sia un giovane papà con un bimbo appena nato o una mamma che sta affrontando una gravidanza, o ancora, un cittadino che sta affrontando una malattia, il lavoro inizia a diventare un peso, una nuova preoccupazione.

Al tempo stesso la consapevolezza di aver bisogno di un sostegno economico fa restare lucidi e mette tutti in condizioni drastiche, anche per la propria stessa salute. La testa è altrove tra visite mediche, notti insonni, ospedali e paure, ma nel frattempo le bollette continuano ad arrivare. E le spese pure. In questi momenti, sapere che lo Stato ti riconosce un aiuto economico fa la differenza.
Per il 2025 c’è una novità importante: sono stati aggiornati gli importi delle indennità di maternità, paternità e malattia per i lavoratori iscritti alla Gestione Separata INPS, e per i dipendenti. Adesso anche i freelance, collaboratori, partite IVA, lavoratori atipici, tutti possono avere diritto a un’assistenza più presente, così come già accade per i lavoratori dipendenti.
Chi ha diritto agli aiuti per malattia nel 2025
Partiamo dalle basi: gli aiuti sono riservati a chi è iscritto alla Gestione Separata INPS quindi lavoratori autonomi che versano i contributi all’INPS e non ad altre casse e ai dipendenti. Ma attenzione: non basta essere iscritti. Bisogna anche aver versato un certo numero di contributi e rispettare alcune soglie minime di reddito per avere accesso agli importi pieni.

Seguendo la rivalutazione ISTAT, nel 2025 l’indennità giornaliera di malattia e di maternità/paternità va da un minimo di €8,40 a un massimo di € 57,32 al giorno. Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti e le diverse categorie professionali, gli importi aggiornati sono:
- Lavoratori dipendenti: 57,32 €
- Lavoratori agricoli a tempo determinato: 50,99 €
- Artigiani e commercianti: 57,32 €
- Coltivatori diretti, coloni e mezzadri: 50,99 €
- Pescatori autonomi: 31,85 €
Per quanto riguarda ad esempio le lavoratrici domestiche addette ai servizi familiari è previsto un sistema differenziato in base alle retribuzioni orarie effettive:
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- Retribuzioni orarie fino a 9.48 euro: 8.40 euro
- Retribuzioni superiori a 9.48 euro fino a 11.54 euro: 9.48 euro
- Retribuzioni superiori a 11.54 euro: 11.54 euro
- Rapporti di lavoro con orario superiore a 24 ore settimanali ricevono un’indennità pari a 6.11 euro.
Dai freelance ai dipendenti, gli esempi sui nuovi importi di indennità
Se ad esempio sei una mamma freelance in maternità e hai avuto un reddito medio di 20.000 euro annui, potresti ricevere intorno ai 2000 euro lordi per i 5 mesi, e se sei un papà iscritto alla Gestione Separata e ti prendi i giorni di paternità previsti per legge, puoi accedere allo stesso meccanismo di calcolo. In pratica, su base mensile, si può arrivare anche a rimborsi di 2.500–3.000 euro lordi nei periodi coperti, se si ha un buon reddito e versamenti regolari.

L’indennità si riceve con la domanda, presentando all’INPS tutti i documenti richiesti e viene concessa solo se i versamenti contributivi sono in regola e se si può dimostrare di aver maturato almeno 3 mesi di contribuzione nei 12 mesi precedenti. Sarà necessario presentare anche il certificato medico o i documenti che attestino la gravidanza. Il pagamento avverrà direttamente da parte dell’INPS sul conto corrente del beneficiario, dopo le opportune verifiche.
Da tenere a mente come riferimento l’importo dell’assegno comunale per la maternità nel 2025 che è fissato a 2.037 €, corrispondente a una mensilizzazione di circa 407€ al mese per cinque mesi; mentre l’assegno statale aumenta portandosi a 2.508€.La maternità, la paternità e la malattia non sono “pause” dal lavoro. Sono momenti fondamentali della vita e vanno sostenuti come tali. Ecco perché vi ricordiamo di mandare domanda esplicita all’INPS per far valere i propri diritti.