Mamme, papà e malattia: arrivano i soldi dallo Stato, spiegate cifre e modi

Malattia e gravidanza: lo Stato ha aggiornato gli importi delle indennità per tutti i lavoratori, le nuove tabelle spiegano i dettagli

Quando arriva una malattia in famiglia, tutto si ferma. Che tu sia un giovane papà con un bimbo appena nato o una mamma che sta affrontando una gravidanza, o ancora, un cittadino che sta affrontando una malattia, il lavoro inizia a diventare un peso, una nuova preoccupazione.

pancia di una madre in gravidanza e simbolo dell'inps
Mamme, papà e malattia: arrivano i soldi dallo Stato, spiegate cifre e modi -bonus.it

Al tempo stesso la consapevolezza di aver bisogno di un sostegno economico fa restare lucidi e mette tutti in condizioni drastiche, anche per la propria stessa salute. La testa è altrove tra visite mediche, notti insonni, ospedali e paure, ma nel frattempo le bollette continuano ad arrivare. E le spese pure. In questi momenti, sapere che lo Stato ti riconosce un aiuto economico fa la differenza.

Per il 2025 c’è una novità importante: sono stati aggiornati gli importi delle indennità di maternità, paternità e malattia per i lavoratori iscritti alla Gestione Separata INPS, e per i dipendenti. Adesso anche i freelance, collaboratori, partite IVA, lavoratori atipici, tutti possono avere diritto a un’assistenza più presente, così come già accade per i lavoratori dipendenti.

Chi ha diritto agli aiuti per malattia nel 2025

Partiamo dalle basi: gli aiuti sono riservati a chi è iscritto alla Gestione Separata INPS quindi lavoratori autonomi che versano i contributi all’INPS e non ad altre casse e ai dipendenti. Ma attenzione: non basta essere iscritti. Bisogna anche aver versato un certo numero di contributi e rispettare alcune soglie minime di reddito per avere accesso agli importi pieni.

lavoratore con il raffreddore in ufficio
Chi ha diritto agli aiuti per malattia nel 2025 – bonus.it

Seguendo la rivalutazione ISTAT, nel 2025 l’indennità giornaliera di malattia e di maternità/paternità va da un minimo di €8,40 a un massimo di € 57,32 al giorno. Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti e le diverse categorie professionali, gli importi aggiornati sono:

  • Lavoratori dipendenti: 57,32 €
  • Lavoratori agricoli a tempo determinato: 50,99 €
  • Artigiani e commercianti: 57,32 €
  • Coltivatori diretti, coloni e mezzadri: 50,99 €
  • Pescatori autonomi: 31,85 €

Per quanto riguarda ad esempio le lavoratrici domestiche addette ai servizi familiari è previsto un sistema differenziato in base alle retribuzioni orarie effettive:

    • Retribuzioni orarie fino a 9.48 euro: 8.40 euro
    • Retribuzioni superiori a 9.48 euro fino a 11.54 euro: 9.48 euro
    • Retribuzioni superiori a 11.54 euro: 11.54 euro
    • Rapporti di lavoro con orario superiore a 24 ore settimanali ricevono un’indennità pari a 6.11 euro.

Dai freelance ai dipendenti, gli esempi sui nuovi importi di indennità

Se ad esempio sei una mamma freelance in maternità e hai avuto un reddito medio di 20.000 euro annui, potresti ricevere intorno ai 2000 euro lordi per i 5 mesi, e se sei un papà iscritto alla Gestione Separata e ti prendi i giorni di paternità previsti per legge, puoi accedere allo stesso meccanismo di calcolo. In pratica, su base mensile, si può arrivare anche a rimborsi di 2.500–3.000 euro lordi nei periodi coperti, se si ha un buon reddito e versamenti regolari.

denaro e mani che fanno un puzzle
Dai freelance ai dipendenti, gli esempi sui nuovi importi di indennità – bonus.it

L’indennità si riceve con la domanda, presentando all’INPS tutti i documenti richiesti e viene concessa solo se i versamenti contributivi sono in regola e se si può dimostrare di aver maturato almeno 3 mesi di contribuzione nei 12 mesi precedenti. Sarà necessario presentare anche il certificato medico o i documenti che attestino la gravidanza. Il pagamento avverrà direttamente da parte dell’INPS sul conto corrente del beneficiario, dopo le opportune verifiche.

Da tenere a mente come riferimento l’importo dell’assegno comunale per la maternità nel 2025 che è fissato a 2.037 €, corrispondente a una mensilizzazione di circa 407€ al mese per cinque mesi; mentre l’assegno statale aumenta portandosi a 2.508€.La maternità, la paternità e la malattia non sono “pause” dal lavoro. Sono momenti fondamentali della vita e vanno sostenuti come tali. Ecco perché vi ricordiamo di mandare domanda esplicita all’INPS per far valere i propri diritti.

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