Bollette: chi paga in caso di separazione e divorzio? Appena pubblicato il chiarimento “sono guai”

Chi paga le utenze della casa assegnata in caso di divorzio? La risposta è meno scontata di quanto pensi.

In caso di divorzio sono tantissime le cose a cui fare attenzione, i giudici danno la loro sentenza ma non sempre questa viene seguita scrupolosamente. Oggi ti parleremo di bollette e di chi dovrà pagarle.

coppia separata e in centro lampadina
Bollette: chi paga in caso di separazione e divorzio? Appena pubblicato il chiarimento “sono guai” – bonus.it

Il divorzio di per sé non è mai un avvenimento privo di problematiche, anzi. Non solo questioni di cuore – uno dei due potrebbe anche risentirne di più rispetto all’altro – ma anche tanta burocrazia e cavilli da sistemare che uniscono stress allo stress della separazione. Una di queste incombenze riguarda le utenze domestiche, la legge è chiara sull’argomento eppure non tutti lo hanno recepito e succede spesso che il Tribunale e persino la Cassazione debbano fornire dei chiarimenti a chi presenta un ricorso.

In caso di divorzio, le forniture domestiche di luce e gas spettano al coniuge a cui viene assegnata la casa coniugale, questo dice la legge. Eppure, succede ancora che in mezzo ai tanti documenti da fare in quei giorni, ci si dimentichi delle bollette che ovviamente continuano ad arrivare.

Chi paga le utenze domestiche in caso di divorzio? Attenti a non sbagliare

Una sentenza del 2014 del Tribunale di Catanzaro stabilì che il coniuge assegnatario dell’abitazione abbia sia il diritto che il dovere di intestare a suo nome le forniture domestiche e per evitare problemi legali dovrà procedere con le volture al più presto.

donna con le mani tra i capelli di fronte a tante bollette
Chi paga le utenze domestiche in caso di divorzio? Attenti a non sbagliare – bonus.it

E c’è una sentenza recentissima del 14 febbraio 2025 del Tribunale di Spoleto che ha ulteriormente chiarito questo aspetto chiave. Tutto nasce da una problematica sorta tra due ex coniugi. Un uomo, dopo la separazione, si era trasferito a casa dei genitori mentre l’abitazione in cui viveva da sposato è stata assegnata all’ex moglie. Le utenze, però, erano ancora intestate a lui poiché – come invece stabilito dalla legge – non erano state volturate a nome della donna.

L’uomo ha quindi chiesto al Tribunale, di obbligare la moglie a intestarsi le utenze, aggiungendo una richiesta di sanzione per eventuali ritardi. Il giudice ha accolto la domanda, ribadendo che l’assegnazione non esonera dai costi di utilizzo.

Il Tribunale ha spiegato chiaramente come prima della separazione, le spese per la casa sostenute da un coniuge rientrano nella solidarietà familiare (art. 143 c.c.) e di conseguenza non sono rimborsabili. Dopo, invece, chi vive nella casa assegnata ne sostiene tutti gli oneri. La legislazione, infatti non permette che il precedente intestatario chiuda le forniture luce o gas dell’ex coniuge. Il codice non ammette errori: “commette reato di esercizio abusivo delle proprie ragioni l’ex marito che, a seguito della mancata voltura delle utenze domestiche dell’abitazione familiare assegnata all’ex moglie, provvede personalmente a staccare i contatori. Lo stesso diritto può infatti essere realizzato tramite ricorso al giudice”.

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