Debiti col fisco: se fai così puoi stare tranquillo su cifra, sanzioni e interessi

Debiti col Fisco, una soluzione c’è, ed è importante esserne al corrente, in modo da non avere più problemi.

Avere dei debiti è senza dubbio qualcosa di molto frustrante. E lo è ancor di più, se non si hanno i soldi per pagarli.

mano sommersa da cartelle esattoriali, che cerca di afferrare altra mano
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Se ti è mai capitato di averli contratti, soprattutto col Fisco, saprai bene che è una situazione non semplice, in particolare se hai perso il lavoro. Magari hai deciso di fare le rate, ma non riesci a saldare tutto, perché non ti basta per ulteriori spese che hai. Oppure, hai trovato un lavoro in cui non ti pagano a sufficienza.

Naturalmente, c’è anche chi non vuole pagare il dovuto, per varie ragioni, e non perché non può. Diciamo, però, che la gran parte di chi ha debiti non può ripagarli, e non perché non voglia farlo. Ora, il punto è questo: molto dipende dalla somma a cui ammonta il debito. Se è una cifra che tutto sommato non è elevata, è possibile rateizzare, e magari cercare un lavoro che possa aiutare a supportare la spesa.

Se la cifra dovuta è altissima, si può sempre cercare aiuto, in una delle agenzie che si occupano di sovraindebitamento.

Debiti tributari, come funziona davvero?

Quando si parla di debiti tributari, è bene sapere che c’è un limite di tempo in cui il Fisco può chiederti di pagare il dovuto.

donna preoccupata per i debiti, con notifica in mano
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Nello specifico, se passa un tot di tempo, ossia se un debito va in prescrizione, lo Stato non può più esigere il dovuto. Il punto è che non è chiaro quanti siano realmente gli anni di scadenza della prescrizione. C’è chi dice che i debiti tributari si prescrivano in 10 anni, altri 5 anni. I giudici non la pensano allo stesso modo.

Per diversi tipi di debiti, la prescrizione standard è 10 anni. Di solito i 5 anni di prescrizione riguardano debiti in merito ad affitti, bollette, imposte ecc. Coloro che propendono per la prescrizione in 5 anni, si basano su un verdetto della Corte Suprema che dice che solo una sentenza del giudice può far scattare la scadenza di 10 anni, ma non una cartella esattoriale.

Il sistema fiscale italiano è fondato sull’idea dei 5 anni, e lo si può intuire da questi dettagli. In primis, l’art.25 dice che lo Stato ha 5 anni di tempo per notificarti la cartella con le imposte da versare. L’art.26 spiega che chi riscuote le imposte, deve conservare i documenti per 5 anni.

L’art. 20 dice che le sanzioni si prescrivono, sempre in 5 anni. Lo stesso succede per i tributi locali, come IMU, tassa sui rifiuti. In sostanza, anche se ci sono giudici che hanno sentenziato che i debiti si prescrivono in 10 anni, sempre più sentenze recenti, tra cui quella del 2023, affermano che tasse, interessi e sanzioni si prescrivono in 5 anni. Per cui, se dovesse arrivare una cartella esattoriale 5 anni dopo la dichiarazione dei redditi, potresti fare ricorso.

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