Novità sui terreni agricoli da parte dell’AdE: la notizia corre tra gli agricoltori perché ci sono sconti in termini di pagamento
Antonio, agricoltore di 42 anni potrebbe ricevere importanti sconti su ciò che paga per il suo terreno agricolo che gli permette di portare la pagnotta a casa da anni, per farlo deve però essere un attento lettore di news.

Si tratta infatti di una novità che risale a una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate di qualche decina di giorni fa. Gli uffici dell’AdE hanno sottolineato il cambiamento di alcune aliquote che fanno riferimento ai terreni agricoli, ovvero non edificabili ma che possono essere utilizzati per lavorare.
In parole povere uno sconto che può far gola a tutti coloro che lavorano nel settore agricolo e che devono tenere ben a mente per evitare di pagare un surplus.
Novità per i terreni agricoli: l’Agenzia delle Entrate inserisce uno sconto
La notizia in particolare riguarda una recente risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, la n. 23/E del 3 aprile 2025, che modifica l’aliquota dell’imposta di registro per la costituzione del diritto di superficie su terreni agricoli. Fino a quel momento, Antonio e molti altri agricoltori avevano pagato un’aliquota del 15%, grazie alla nuova comunicazione, invece, per un nuovo orientamento giurisprudenziale l’aliquota era stata ridotta al 9%. Non si tratta quindi di uno sconto minimo ma di un ben 6% in meno sui costi.

Un’opportunità per rivedere progetti accantonati per via dei costi ad esempio. Ecco perché l’importanza di mandare il messaggio anche ai colleghi attraverso i social network: fare informazione online significa anche fare rete, ad oggi più che mai è importante spalleggiarsi anche dal punto di vista lavorativo ed economico, considerate le difficoltà che stiamo affrontando tutti. La nuova logica e interpretazione da parte dell’AdE fa riferimento alla Corte di Cassazione e sul concetto di diritto di godimento.
Il recente documento spiega che con la nuova linea interpretativa l’Agenzia riconosce che la costituzione di servitù su terreni agricoli deve scontare l’aliquota del 9%, e non quella del 15%.
Tale scelta riflette lo stesso identico ragionamento anche per quanto riguarda l’oggi definito diritto di superficie: si tratta di atti costitutivi e non trasferitivi, con un diverso impatto giuridico e, di conseguenza, fiscale. Antonio pagherà di meno perché l’imposta di registro sui terreni deve tenere conto anche della natura giuridica dell’atto più che dell’effetto economico immediato: non si tratta di cessione del bene ma di una utilizzazione regolata e limitata.