Successioni e donazioni: ti spieghiamo cosa cambia davvero con la Circolare 3 e la nuova normativa

Con la Circolare 3, ci sono dei cambiamenti per ciò che concerne successioni e donazioni. Quali sono i punti principali da tenere presenti

L’eredità lasciata dai propri genitori o parenti più stretti è sempre un tema delicato, spesso anche fonte di liti, discussioni, e ricco di regole ben precise da rispettare. Regole che è necessario conoscere a fondo, per non commettere errori.

persona consegna pergamena successione
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Negli ultimi tempi, in materia di regole fiscali, ci sono stati una serie di cambiamenti che hanno a che fare con successioni e donazioni.

In particolare, il Fisco ha messo in campo nuove norme che portano a maggiori responsabilità a carico dei contribuenti. Inoltre, ci sono maggiori controlli. Ma in che cosa consistono esattamente, queste regole? È importante esserne a conoscenza, per sapere come muoversi ed evitare di incorrere in sanzioni.

Successioni e donazioni, modifiche alle regole da conoscere

Per quanto riguarda l’autoliquidazione, in precedenza, era lo Stato a computare quanto bisognava versare in merito alle imposte per successioni e donazioni.

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Oggigiorno, invece, è il contribuente, oppure il commercialista, a doversi assumere questa incombenza e calcolare le tasse da pagare. Questo significa che è necessario fare una panoramica molto precisa dei beni di cui si è in possesso, attuare le aliquote corrette, tenere presenti eventuali detrazioni.

È necessario fare molta attenzione, perché se si commette qualche errore, si rischia di essere sanzionati. Altre modifiche riguardano le liberalità indirette. Si tratta di donazioni che avvengono in modo non ufficiale.

Per esempio un genitore acquista un immobile per suo figlio, e la compravendita è intestata esclusivamente a quest’ultimo. È un regalo, in pratica, e non è stato il figlio a comprarla. In sostanza, se questa cosa non è dichiarata, in altri accertamenti del Fisco, se emerge qualcosa che faccia intuire che era un dono, si viene sanzionati.

Per cui è bene dichiarare la liberalità e si pagherà il 4% tra genitori e figli, mentre se si è scoperti tramite controlli, si andrà a versare l’8%.

Per quanto concerne il coacervo, è terminata l’ambiguità in merito. Prima non c’era chiarezza su come ritenere le donazioni occorse in vita quando cominciava una successione, al decesso del defunto.

L’Ade aveva spiegato con la circolare 29/E/2023, che le donazioni passate hanno influenza solo sulla diminuzione della franchigia, ma non sull’aliquota. Ora questa spiegazione è una norma, con abrogazione della vecchia legge che faceva sì che il coacervo servisse anche a incrementare l’aliquota.

Essere consapevoli di quali sono le norme, in materia di imposte sulle donazioni o sull’eredità, è molto utile se si sta progettando di donare o far ereditare i propri beni.

Altre novità sono che i trasferimenti via trust fanno parte delle tasse, cosa che rende il nostro Paese in allineamento con gli standard degli altri Stati. Si tratta di una semplificazione che consente meno burocrazia, e maggiore digitalizzazione. Per il Fisco, così è più semplice eseguire i controlli.

Inoltre, con l’introduzione di multe più basse, i contribuenti potrebbero essere più protesi a un ravvedimento operoso, senza il timore di una penalizzazione troppo pesante. Ridurre le multe, però, non vuol dire che commettere evasioni fiscali o omissioni nelle dichiarazioni siano cose poco gravi. Anzi, rimangono illeciti a livello tributario.

Cosa significano queste modifiche per il contribuente

In poche parole, a seguito dei commenti del Fisco, il contribuente avrà maggiori responsabilità, e dovrà anche essere più attento e conscio dei rischi che corre infrangendo le norme, nonché delle possibilità che invece le nuove regole, gli consentono di avere.

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