Cosa succede legalmente se esci durante la malattia: tutti i possibili scenari

La visita fiscale è lo strumento principale con cui un datore di lavoro verifica l’effettivo stato di malattia di un dipendente

Vi è mai capitato di mettervi in malattia dal lavoro? E di uscire di casa stando in malattia? Siete forse curiosi di conoscere le possibili conseguenze legali di questa piccola “evasione”? Continuate a leggere per avere tutte le risposte di cui avete bisogno. E che probabilmente non conoscete.

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Visita fiscale: stetoscopio – (Foto Canva – bonus.it)

Cominciamo con il chiarire che i periodi di malattia, sono un diritto contrattuale dei lavoratori dipendenti. Siano questi brevi, medi o di lunga durata. Non è una cosa che facilmente, se si è sotto regolare contratto, vi potrà essere negata. È però chiaramente, sottoposta a delle regole rigide alle quali ci si deve attenere. Questo sempre se non si ha voglia di andare incontro a richiami, licenziamenti per giusta causa o addirittura sanzioni pecuniarie.

Cosa succede, quindi, se si esce in un periodo in cui ci si è messi in malattia dal proprio lavoro? Il buon senso imporrebbe di non uscire in nessun caso, nel momento in cui ci si è messi in malattia, questo per non rischiare di aggravare la propria situazione fisica e, quindi, ritardare il rientro nella propria sede di lavoro.

Visita fiscale, attenzione a giorni e fasce orarie

Ma nel caso in cui ci si ritrovasse costretti, per vari motivi, ad uscire quali sono le regole da seguire? Ebbene, il lavoratore, per non correre le conseguenze precedentemente elencate, non è obbligato a non uscire dalla propria abitazione. Gli viene chiesto di non farlo in determinate fasce orarie. Le fasce di reperibilità, ovvero quelle in cui potrebbero potenzialmente passare dei controlli o visite fiscali.

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Visita fiscale: certificato medico (Foto Creative Commons – bonus.it)

Mancando una visita fiscale al proprio domicilio in orari specifici, si incorrerebbe in una mancata reperibilità. Un medico incaricato dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale l’INPS, nel momento in cui un lavoratore si mette in malattia, è tenuto a recarsi all’abitazione del suddetto per apportare un regolare controllo medico.

La reperibilità è di 7 giorni su 7, ma solo nella fascia oraria dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, per indipendenti pubblici. Dalle 10 alle 12 e poi dalle 17 alle 19 per quelli privati. E ovviamente, nulla vieta al personale sanitario, di effettuare più di una visita di controllo al malato, anche in una sola giornata

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