Contratti d’affitto: facciamo il punto su tutte le novità con i nuovi decreti

Ci sono importanti novità in arrivo per i contratti d’affitto: a cambiare saranno anche quelli a cedolare secca. Scopriamone i dettagli.

Cambiano le carte in tavola per chi stipula contratti d’affitto: il governo Meloni ha deciso di mettere un freno in particolare a quanti ne hanno fatto un vero e proprio lavoro, e che a partire dai prossimi mesi avranno più responsabilità nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. Questo poiché oltre ai contratti di locazione più tradizionali ne esistono altri molti diffusi, spesso utilizzati da chi ha bisogno di una sistemazione provvisoria.

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Due persone che hanno stipulato un contratto (Foto da Canva) – Bonus.it

È il caso, ad esempio, di chi sottoscrive un affitto breve, che non abbia una durata di più di 30 giorni e che in quel caso specifico, pertanto, non necessita di una registrazione. Il ministro del Turismo Santanché ha espresso l’intenzione di regolamentare il settore, e si prepara a mettere in atto modifiche importanti nelle prossime settimane. Ecco di cosa si tratta.

Contratti d’affitto: ecco cosa cambia nel settore del mercato immobiliare

Una delle novità più eclatanti è la possibilità ora di optare per la cedolare secca anche per chi offre un affitto breve di massimo 30 giorni e non ha quindi obbligo di registrazione. Questo a patto che venga fatto direttamente in dichiarazione dei redditi e non si siano affittati più di 4 appartamenti. Inoltre sono previsti nuovi obblighi verso l’Agenzia delle Entrate.

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Coppia che trasloca (Foto da Canva) – Bonus.it

Da quest’anno i proprietari dovranno comunicare all’Agenzia anche l’anno di locazione oltre ai dati catastali dell’immobile, fermo restando tutte le altre informazioni che per legge dovevano già fornire, ovvero: nome, cognome e cf del locatore, durata del soggiorno, indirizzo e importo lordo dell’affitto.

Altre novità potrebbero tuttavia arrivare nei prossimi giorni, come un minimo di notti per l’affitto degli immobili, il possesso di un registro apposito per chi fornisce affitti di questo tipo, e anche eventuali bonus e incentivi a chi fornisce affitti brevi nei borghi italiani sprovvisti di strutture alberghiere. Insomma, meglio tenere le “antenne drizzate”, poiché potrebbero esserci nuove regole da seguire a breve o incentivi da poter sfruttare.

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